Cerimonia
A Saliceto di Cadeo, nella chiesa parrocchiale c’è un antico organo sul quale Giuseppe Verdi suonò e forse compose le sue “arie” liriche.Paolo Morlacchini [dal quale riceviamo l' articolo a sua firma, recentemente apparso sul giornale parrocchiale] ne parla diffusamente ricordando le tappe che hanno portato al recupero di tale prezioso organo che recentemente è stato inaugurato con un concerto inaugurale ….« Dopo diversi anni di restauro, finalmente, l’ organo di Saliceto è tornato a far sentire le proprie note tra le navate della chiesa parrocchiale dedicata a S. Pietro Apostolo. I restauri furono iniziati e voluti fortemente da don Francesco Cattadori, parroco a Saliceto dal 2006 al 2009, che costituì l’ apposito comitato nel 2007. Già i parroci precedenti, in successione: don Enrico Gallarati (1959-1972), don Oreste Bionda (1972-2000), don Umberto Ferdenzi (2000-2005), avevano dimostrato il loro interessamento. La ditta restauratrice è la “Giani casa d’ organi” di Corte dé Frati (Cremona)».…
L’ organo di Saliceto era in origine presso la collegiata di Cortemaggiore [la magnifica collegiata!] ed è proprio in tale sede che il maestro si recava per “suonare” e ispirarsi.
Come giunse a Saliceto? Solo successivamente, probabilmente dietro interessamento di Verdi, è stato venduto alla parrocchia di Saliceto nel 1860. Il maestro, infatti, era anche molto legato a Saliceto poiche sua madre, Luigia Uttini, nata alla “palta vecchia” in territorio salicetese.
…«Verdi veniva spesso a Cortemaggiore (tanto che aveva fatto costruire, attraverso un lascito, l’ asilo infantile oggi a lui intitolato), e vi sostava durante i suoi viaggi. Lasciava i cavalli, per farli riposare, nelle vicinanze della Porta del Paradiso (oggi non più esistente), in prossimità della strada che porta alla chiesa dei francescani, per poi recarsi in Collegiata ed entrarvi. Balestra, che all’ epoca era un ragazzino, appena saputa dal padre la notizia dell’ arrivo del Maestro, si recava anch’ egli in chiesa. All’ interno, vedeva che Verdi ammirava il quadro dell’ Assunzione della Vergine, e, per fargli un piacere, gli tirava la cordicella della tenda in modo che ci fosse più luce. Ora, non sappiamo con sicurezza se tale testimonianza è veritiera, ma il sottoscritto nelle sue ricerche ha trovato scritto così….»